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Visualizza articoli per tag: hunger games
Dopo 10 anni dalla pubblicazione in Italia de “Il canto della rivolta”ultimo capitolo della trilogia di Hunger Games, l’autrice Susanne Collins ci riporta nel mondo fantastico e apocalittico di Panem con un nuovo racconto prequel: Ballata dell’usignolo e del serpente. 
 
Esce in sala dopo otto anni dall’ultima trasposizione cinematografica (Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2) e ci riporta agli antefatti, agli albori della saga che ha conquistato milioni di seguaci.
 
Anche se si sa già cosa sono i tributi, i 12 distretti che ruotano intorno a Capitol City, in cosa consiste il giorno della mietitura, qual è la particolarità degli hunger games tutto è ancora in parte sconosciuto e quello che viene presentato costituisce una piacevole sorpresa e novità.
 
In  questo nuovo capitolo c’è un po' la chiusura del cerchio e si spiega per filo e per segno l’evoluzione che hanno subito i personaggi che abbiamo conosciuto fino a questo momento.
 
Questo prequel sceglie come protagonista assoluto l’unico e vero villain della saga. Il Presidente Coriolanus Snow che abbiamo conosciuto già da anziano è svelato qui nella sua infanzia, adolescenza e giovinezza e ci viene svelato cosa ha portato il personaggio a diventare un sanguinario tiranno senza scrupoli e rimorsi di coscienza.
 
A fare da contraltare la nuova protagonista femminile Lucy Gray Baird direttamente dallo stesso distretto 12 dal quale proveniva l’eroina precedente dalla quale però se ne discosta in modo totale.
 
Il punto di forza di questo nuovo capitolo è sicuramente la caratterizzazione ambigua dei personaggi principali che sono entrambi in parte innocui, candidi e delicati come gli usignoli ma anche perfidi, malvagi e subdoli come i serpenti.
 
In Corolianus che abbiamo sempre e solo visto come il cattivo della saga in questo antefatto conserva ancora un po' di tutte e due le anime  anche se già si potrà intuire che prevarrà il lato oscuro e cupo nel proseguo della storia.
 
La complessità psicologica dei personaggi è resa dall’utilizzo di attori che sono in apparenza belli ed esteticamente perfetti ma agiscono come se avessero un animo oscuro e multisfaccettato. Tom Blyth è di una bellezza algida e sofisticata e richiama nelle fattezze fisiche Donald Sutherland che interpreterà il personaggio in età più adulta. Rachel Zegler è la ragazza bella, affascinante, forte e tenace dalla voce suadente e incantatrice ma allo stesso tempo manipolatrice e capace di piegare gli eventi a suo unico scopo e vantaggio.
 
Sebbene sembri esserci complicità fra i due e quasi possa sbocciare un sentimento puro esso si rivela fatuo, calcolatore, approfittatore ed egoistico e della peggior specie da entrambi le parti.
 
Ambientato 64 anni prima rispetto ai capitoli precedenti la regia di questo prequel e spin off è affidata a Francis Lawrence che aveva già firmato due dei quattro Hunger games precedenti.
 
Molto ben costruita la parte di azione, le scene violente e cruenti hanno sempre un gusto raffinato ed elegante, tanti i simbolismi ben disseminati e le parti recitative cantate si incastrano bene senza appesantire la narrazione che rimane per tutto il lungo minutaggio fluida e scorrevole.
 
Questo prequel ben girato avrà sicuramente la forza di risollevare la popolarità del franchise, un po' depauperata dagli ultimi episodi che avevano perso smalto dopo l’esordio folgorante che aveva riscosso un successo planetario.
 
Virna Castiglioni