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Visualizza articoli per tag: fantascienza
Ai blocchi di partenza la XXXVI edizione del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico), diretta da Alberto Ravaglioli e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio e l'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con la Roma Lazio Film Commission e realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con il museo del videogioco VIGAMUS. Una kermesse più ricca che mai con anteprime esclusive, eventi speciali, retrospettive, incontri, dibattiti e sezioni competitive, con il solito e prezioso occhio di riguardo nei confronti del cinema indipendente italiano e dei suoi giovani autori, nonché una mostra d’eccezione. Oltre cento le opere presentate fra lungometraggi e cortometraggi, provenienti da ogni parte del mondo e per il primo anno in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission un Focus speciale sul cinema di genere sudamericano, grazie al gemellaggio con il Festival Blood Window. Tra i film selezionati l’ossessivo rape&revenge “Luna de miel” di Diego Cohen (2015 Messico) e l’horror “Downhill” (2016 Cile) di Patricio Valladares. 
 
 
 
Sarà Luigi Cozzi, regista, sceneggiatore e scrittore di fama nel campo della fantascienza e dell’horror, con la sua nuova opera in anteprima mondiale in versione integrale "Blood on Méliès' Moon" (2016) ad inaugurare la manifestazione mercoledì 13 luglio al Multisala Savoy di Via Bergamo, 25. Firmata con lo pseudonimo "Lewis Coates", la pellicola vede il suo ritorno alla regia dopo 27 anni. Nel film, in cui il regista è anche protagonista nei panni di sé stesso, anche altri nomi noti dell’horror italiano, come Lamberto Bava e Antonio Tentori con i quali Cozzi ha collaborato nella sua carriera, iniziata fin dalle origini del fandom fantascientifico italiano negli anni ‘60. Tra gli altri titoli di questa edizione, “German Angst” (2015 Germania) di Jörg Buttgereit, Michal Kosakowski e Andreas Marschall, morboso horror ad episodi tedesco e “Vampyres” (2015 Spagna) di Victor Matellano. Remake dell’omonimo film di José Ramon Larraz, la pellicola, basata sulla storia di due vampire, mescola horror e sensualità. Nel cast anche Caroline Munro, attrice inglese icona del cinema horror degli anni ‘70. Non poteva mancare un omaggio al grande regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Wes Craven ad un anno dalla sua scomparsa (30 agosto 2015). Un evento speciale che vedrà la proiezione del cult “Scream” a 20 anni dalla sua uscita e altre sorprese ad arricchire la serata. 
 
Per quanto riguarda i film indipendenti italiani, la sezione Panoramica Italia presenterà, come da tradizione, numerosi titoli firmati dai registi emergenti del cinema nostrano. Tra questi “The Blind King” (2016) di Raffaele Picchio (regista del censurato “Morituris” 2011) e “Alienween” (2016) di Federico Sfascia, horror dai toni demenziali e con un’effettistica splatter volutamente esagerata. Da non perdere gli horror ad episodi “Catacomba” (2016) di Lorenzo Lepori e Roberto Albanesi (scritto da Antonio Tentori, autore di sceneggiature per Lucio Fulci, Bruno Mattei e Dario Argento) e “Sangue Misto” (2016), ideato e curato da Davide Scovazzo, esperimento originale di 8 registi in 8 città italiane con 8 gruppi etnici differenti e 8 storie all' insegna dell'horror. 
 
Da segnalare tra i tanti cortometraggi selezionati nella sezione Fantacorti, “Varicella” di Fulvio Risuleo, cortometraggio vincitore del premio per il miglior corto della Semaine de la Critique durante il Festival di Cannes del 2015.
 
Dal 18 al 24 luglio il Fantafestival si sposterà nell'affascinante cornice dell'isola Tiberina dove la manifestazione verrà ospitata da L’Isola del Cinema. Una settimana da non perdere dedicata ad una programmazione speciale all’insegna del miglior cinema di genere e ad una serie di incontri gratuiti - organizzati in collaborazione con l’associazione culturale Nel Blu Studios - dedicati a Star Trek, nell’anno in cui si festeggia il 50° anniversario e in contemporanea con l’uscita nelle sale dell’ultimo film Star Trek Beyond diretto da Justin Lin con Chris Pine e Zoe Saldana. Gli incontri sono organizzati con il patrocinio dello Star Trek Italian Club (STIC) e il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Roma. Inoltre, dopo il fortunato connubio con la RAI dello scorso anno nella serata “Il fantastico prodotto dalla RAI”, quest’anno si prosegue sulla stessa scia con “Il fantastico prodotto da Mediaset” che vedrà la proiezione presso lo spazio CineLab de L’Isola del Cinema mercoledì 20 luglio alle 22:00 di 3 episodi della serie TV “Il tredicesimo Apostolo” interpretata da Claudia Pandolfi e Claudio Gioè e andata in onda su Canale 5 tra il 2012 e il 2014.
 
Tanti i premi: i Pipistrelli d’Oro (al Miglior Cortometraggio Italiano, al Miglior Cortometraggio Straniero, al Miglior Lungometraggio Italiano e al Miglior Lungometraggio Straniero), e il Premio “Mario Bava”, dedicato alla memoria del maestro italiano del fantastico e assegnato alla Migliore Opera Prima tra i film italiani selezionati.
 
Due gli eventi speciali del Festival:
1. MOSTRA PERSONALE “LUCTUS IGNIS” di Mariano Baino, pluripremiato regista e sceneggiatore partenopeo residente a New York. 
Per la prima volta a Roma, in esclusiva per la trentaseiesima edizione del FANTAFESTIVAL, in mostra una serie di opere originali di Mariano Baino insieme a bozzetti preparatori per le sue opere cinematografiche. La mostra presenta ricreazioni di pagine di libri perduti e grimori segreti, ottenute attraverso l’uso del fuoco e dell’acqua scrupolosamente applicate alla superfice di disegni a matita, carboncino o inchiostro: una galleria di inquietanti creature da incubo e studi anatomici che sembrano condotti da un naturalista che ha trovato una scorciatoia per accedere alle parti più remote degli inferi. 
 
2. LA REALTA' VIRTUALE AL FANTAFESTIVAL. Vigamus, il museo del videogioco, il primo museo italiano interamente dedicato al videogioco, metterà a disposizione degli ospiti del Fantafestival due postazioni di realtà virtuale. Un’esperienza unica per i visitatori del Multisala Savoy che potranno provare l’ebbrezza di indossare un visore Oculus Rift e scoprire che cosa vuol dire immergersi nel mondo virtuale del proprio videogioco preferito e osservarlo dagli occhi del protagonista!
 
Tutte le informazione nel dattaglio disponibili sul sito http://www.fanta-festival.it/home/

Alien Covenant

Giovedì 11 Maggio 2017 13:05

Trentotto anni fa, lo stesso regista Ridley Scott, esplorava le remote regioni dello spazio attraverso le disavventure della nave Nostromo. Prima ancora di introdurre l’umanità dentro le pagine scritte da Philip K. Dick con Bladerunner (1982), portò a compimento Alien (1978), introducendo nell’immaginario collettivo una nuova concezione di fantascienza, costruendo androidi capaci di empatia e creature eleganti, feroci e letali. Disegnato dall’artista surreale svizzero H.R. Giger a cui dobbiamo le note sembianze disturbanti, organiche e allo stesso tempo impregnate di erotismo della creatura e sceneggiato dal geniale Dan O’Bannon, che dichiarò di aver “rubato” l’idea per il soggetto “non in particolare a qualcuno ma un po’ a tutti” (e di quei ‘tutti’ ricordiamo ‘Il pianeta proibito’ e ‘Terrore nello spazio’), Alien ha avuto una discendenza di tre riconosciuti seguiti e due prequel, Prometheus (2012) e la continuazione Alien Covenant (2017). La missione di colonizzazione della Covenant, che con sé trasporta il futuro dell’umanità, viene bruscamente fermata da una anomalia. L’equipaggio, costretto ad interrompere il riposo accelerato indotto dal crio-sonno, perde il suo capitano. Daniels (Katherine Waterston), moglie del compianto capitano ed  esperta di terraformazione, assieme al resto della crew è costretta ad accettare come nuovo comandante Cristopher Oram (Billy Curdup) avventato, ingenuo e pieno di sé. Davanti alla prospettiva di trascorrere anni per riprendere una rotta sicura, scelgono di accorciare il viaggio e atterrare su di un pianeta abitabile, un paradiso apparentemente incontaminato, mossa che si rivelerà azzardata. Al centro della vicenda l’androide interpretato da Michael Fassbender, affettato, efficiente, l’occhio filosofico all’interno dell’impianto  scenico. Diverso dall’infido Ash del primo film, meno umano di Bishop eroe del secondo Aliens: Scontro Finale, ci mostra due facce diverse. Il film gode di una inconfondibile fotografia, l’estetica di Alien non può essere standardizzata o confusa con quella di nessuna altra saga. L’orrore già provato, la pelle d’oca già sentita, l’inevitabile sensazione di tensione che con una dinamica familiare ci riporta indietro di anni, genera una confusa sensazione di dèjà vu, mescolanza di nostalgia ed effetto remake. Manca un personaggio chiave con la forza trascinante che Sigourney Weaver, metteva nel ruolo di Ripley, non si riesce a provare una vera empatia per nessuno dei protagonisti umani, se non una simpatia per Daniels che ricorda per look e caparbietà la nostra ‘Astro’Samantha Cristoforetti. La creature stesse, soffrono della mancanza di perfezione creata dai pupazzi di Rambaldi, resa troppo veloce dalla CGi: nei movimenti meno ‘aracnide’ e più ‘dinosauro’. Nonostante questi difetti, il film riesce, attraverso geniali citazioni e mantenendo il mistero sulle figure degli Ingegneri, nella sua missione:  dare una efficace spiegazione riguardo le origini di questo essere “non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di moralità”. 

Francesca Tulli