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Visualizza articoli per tag: cinema

Sulla piattaforma di Zalab.org inizia il crowdfunding per sostenere la bella iniziativa Eikon FeelMare, festival del cinema itinerante in Apecar diretto da Cecilia Chianese.

Fino al 15 luglio, iscrivendosi su www.zalab.org/il-cinema-vivo si potrà aiutare il progetto a svilupparsi.

L’identità specifica di Eikon – FeelMare (portare il cinema dove non c’è a bordo di un’Apecar) si adatta all’emergenza e porta il suo cinema a tre ruote nei cortili dei condomini del quartiere di Tor Bella Monaca, nelle date: 1-2-3 settembre 2020.
 
 
Gli spettatori potranno richiedere una proiezione gratuita, contattando l'associazione. La visione sarà organizzata in base alle misure presenti al momento dell’evento: platea “verticale” affacciandosi dal proprio balcone o dalla propria finestra con proiezione dall’Apecar / platea “orizzontale” con proiezione sull’Apecar e distanziamento tra gli spettatori sotto casa, senza prevedere spostamenti ma senza rinunciare alla gioia dell’incontro e delle stelle come soffitto.
 
L’associazione culturale Eikon si occupa di promozione culturale e cinematografica partendo dalla concezione della fruizione cinematografica come essenziale aggregatore sociale e da una specifica sensibilità di genere, essendo le socie tutte donne.
 
Se il pubblico in questo momento non può entrare in sala, Eikon porterà la cultura a casa loro a bordo di un mezzo legato alla tradizione italiana, l’Apecar. Coerentemente con il concept di Eikon – FeelMare, che consiste nel portare il cinema “sotto casa delle persone”, l’associazione propone una breve rassegna itinerante che si svolga all’interno di tre cortili condominiali del quartiere di Tor Bella Monaca, dove saranno organizzate proiezioni tramite l’utilizzo dell' Apecar, munita di schermo cinematografico sul suo cassone, oppure, a seconda del contesto specifico (la tipologia dei cortili) e delle normative vigenti, proiettando su un muro condominiale. 
 
 
Dopo l’uscita in dvd di The children, Jesse James meets Frankenstein e The horrible house on the hill, tutti resi disponibili su supporto dvd sia in versioni standard, sia in succose limited edition, Spaghetti Pictures Italia prosegue il proprio lavoro di riscoperta digitale di rarità e cult della celluloide horror del passato arricchendo la sua collana Horrible Tapes con quattro cult diretti dal maestro del trash Edward D. Wood Jr., meglio conosciuto come Ed Wood.
 
 
Sono infatti disponibili Plan 9 from outer space, Glen or Glenda, Night of the ghouls e Bride of the monster, ognuno in versione originale provvista di sottotitoli in lingua italiana.
 
Plan 9 from outer space (1957)  Per conquistare la Terra con la scusa di impedire ai terrestri di autodistruggersi attraverso le armi nucleari, gli alieni attuano il Piano 9: resuscitare i morti e preparare l’invasione.
 
Glen or Glenda (1953)  Glen non riesce a rivelare alla fidanzata Barbara la sua bizzarra abitudine di indossare biancheria intima femminile. 
 
Night of the ghouls (1959)  Un falso medium organizza finte sedute spiritiche in una dimora “maledetta” per spillare soldi a clienti creduloni. Fino al momento in cui un telente di polizia comincia ad indagare…
 
Bride of the monster (1955)  Un folle dottore rapisce malcapitati per trasformarli in superuomini usando energia atomica; mentre una giornalista va in cerca di uno scoop…
 
Il costo delle edizioni standard Horrible Tapes è di 16.90 euro l’una, ma i primi cinquanta acquirenti in pre-order potranno averle tutte e quattro insieme al prezzo speciale di 44.90 euro incluse spese di spedizione.
 
Per quanto riguarda la limited edition, invece, si tratta di un cofanetto contenente i quattro dvd, quattro poster, quattro cartoline, l’adesivo Horrible Tapes e le sceneggiature cartacee di Plan 9 from outer space e Night of the ghouls, il cui prezzo è di 69.90, l’offerta in pre-order per le prime cinquanta prenotazioni è di 64.90 euro incluse spese di spedizione.  
 
Plan 9 from outer space, Glen or Glenda, Night of the ghouls e Bride of the monster sono acquistabili in esclusiva da queste due pagine:
 
 
 
 

Io sono il male da oggi in libreria

Giovedì 04 Marzo 2021 09:28
Esce oggi IO SONO IL MALE, edito da GM Libri, il primo romanzo dello sceneggiatore Andrea Cavaletto (Dylan Dog, Martin Mystère, Zagor e il cult movie Hidden in the woods) e della scrittrice Lisa Zanardo (già Visioni d'amore color lilla, Ogni giorno un nuovo inizio, manuale sulla sclerosi multipla). Un lavoro del tutto originale per l'Italia, 328 pagine che scorrono sulla scia dell’home thriller, genere fino a questo momento appannaggio esclusivo di autrici per un pubblico prettamente femminile, affrontando in chiave particolare il tema della sclerosi multipla.
 
 
Stella sta fuggendo da una relazione sterile che non la porta a nulla; la riviera ligure le è sembrato il posto migliore dove andare a rintanarsi, ma sulla strada verso il mare l’attende un incidente d’auto, che la conduce all’incontro fatale con una donna elegante e indecifrabile, Irene, e con suo marito Milan, un medico geniale, avvolto da un alone di inquietante magnetismo. Comincia per la giovane donna una danza conturbante e pericolosa, tra memorie ed esistenze sfuggenti, accomunate da un unico, doloroso destino; sempre più a fondo, in un gorgo di illusioni e verità taciute, alla ricerca di se stessa, delle più inattese e inconfessabili rivelazioni circa la morte e la vita, il male e una messianica promessa di guarigione.
 
Un racconto anticonformista che colorandosi dei toni della finzione, mantiene tratti quasi autobiografici. Stella Miani diventa infatti, a momenti, una specie di alter ego della stessa Lisa Zanardo che trova, attraverso di lei, il modo per raccontare la sclerosi multipla, di cui entrambe sono affette, presentandocela con occhi del tutto nuovi.
Il tema della malattia, fagocitata da vampiri psichici, qui ha varie declinazioni, fisica prima di tutto, poi psicologica con tutte le aberrazioni che ne derivano, inseguendo la possibilità di una cura, il tentativo di un’assoluzione e forse il miraggio di una catarsi.
 
 
 
ANDREA CAVALETTO
Classe 1976, è creativo, illustratore e sceneggiatore. Collabora con numerosi editori e produttori cinematografici italiani e stranieri, sia underground che mainstream, tra cui Sergio Bonelli Editore, Feltrinelli, Edizioni BD, Edizioni Inkiostro, Bugs Comics, Metal Blade Records, Walt Disney, Marvel, Warner Bros, Toei Animation Raven Banner, Epic Pictures, Troma.
Per la Sergio Bonelli Editore, ha scritto numerose storie di DYLAN DOG, firmando anche sceneggiature di altri tra i personaggi più iconici della casa editrice milanese, quali Martin Mystère, Zagor, Tex e Dampyr. 
È il creatore della serie horror psicologica PARANOID BOYD per Edizioni Inkiostro.
Per FELTRINELLI COMICS ha realizzato la graphic novel NUVOLE NERE in collaborazione con Pasquale Ruju e Rossano Piccioni.
Ha realizzato la sceneggiatura del cult horror movie cileno HIDDEN IN THE WOODS da cui è stato tratto un remake USA.
Nella sua carriera pluriventennale ha vinto numerosi premi letterari e cinematografici ed è stato candidato come miglior sceneggiatore italiano per tre edizioni del Premio Boscarato.
È docente di scrittura creativa alla scuola Holden di Torino.
 
 
LISA ZANARDO
Lisa Zanardo nasce a Padova il 16 Febbraio 1982. Ha la sclerosi multipla. L'avvento della malattia la spinge a raccontare del suo rapporto con essa, in modo quasi catartico.
Dal 2017 al 2019, scrive per il blog Ali di Porpora, dove crea e si occupa della rubrica “Il cuore trascritto”.
Nell'Agosto del 2018, esce il suo primo libro, il romanzo “Visioni d'amore color lilla” per Onda D'Urto Edizioni.
A Febbraio del 2019, pubblica per Bertoni Editore un manuale sulla sclerosi multipla, “Ogni giorno un nuovo inizio”.
A Luglio dello stesso anno, esce il libro “Piume di diamante”, nato dalla collaborazione delle “penne” di Ali di Porpora, cui partecipa con il capitolo “Della sclerosi multipla e delle normalità soggette a discriminazione”.
 
Per Les Flâneurs Edizioni esce il 20 aprile Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks, saggio di Ilaria Mainardi su uno dei lavori più dibattuti del maestro David Lynch.
 
«In che anno siamo e cosa è successo davvero in questa storia che tende
i margini del quadro fino a straripare nel non visibile?»
 
Is it the future or is it the past? Con David Lynch non ne siamo mai certi: i bordi si sfumano, le maglie si allargano, lo spaziotempo e ogni sua logica esplodono in un Big Bang di intuizioni e suggestioni. Raccontare tale caos primigenio come se fosse un sogno è l’obiettivo di questa disamina del terzo capitolo dell’iconico Twin Peaks, una lettura metaforica che ne esplora il simbolismo con l’ausilio della critica cinematografica e della filosofia, della religione e della psicologia. Provando a fare ordine, a comprenderlo quanto più possibile senza
annullarne del tutto il mistero. Perché forse è proprio lì, nella sua perturbante indeterminatezza, che si annida il fascino visionario del regista di Missoula.
 
 
«Mainardi, tra le nebbie di Twin Peaks, prova a indovinarne i contorni – confrontando pareri, equiparando testi – e, fidandosi del suo intuito e della conoscenza della geografia lynchiana, ne dipinge un ritratto sorprendente.»
(dalla prefazione di Luca Pacilio)
 
 
Ilaria Mainardi risiede a Pisa, sua città d’origine. Qui ha visto maturare l’amore per il cinema, scrutato col rispetto e la sospensione incredula che si deve a ciò che è al tempo stesso familiare e misterioso. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato il romanzo La quarta dimensione del tempo (2020). Collabora con il sito di critica cinematografica www.spietati.it.
 

Richard Jewell

Martedì 14 Gennaio 2020 11:50

Il dono della narrazione è un privilegio raro e riservato a pochi nomi della Hollywood  odierna. La spasmodica ricerca dello spettacolare al cinema, la quale tuttavia non sempre genera prodotti eccelsi, pone ancor di più in evidenza quei narratori che imperterriti seguono il loro fulgido cammino. Ebbene Clint Eastwood a quasi 90 anni, è uno dei grandi veterani che ancora oggi pone come cuore della sua missione narrativa l’essere umano, e talvolta l’eroe. Il regista di Gran Torino, decide ora di raccontarci la vicenda accaduta realmente a Richard Jewell, un giovane americano travolto da un’inarrestabile polverone di eventi disastrosi sollevato dalla bulimica invadenza dei media.  Tutto ha inizio il 27 luglio del 1996, quando durante i giochi olimpici di Atlanta, Richard, in veste di guardia di sicurezza dell’evento, scopre uno zaino sospetto. Il giovane riesce a lanciare l’allarme in un tempo ridotto, mettendo in salvo molte vite prima dell’esplosione, e tentando di limitare il numero dei lesi. Dopo giorni intensi e gloriosi, in cui Richard viene considerato all’unanimità un erore, arriva il colpo basso da parte dei mass media, i quali diffonderanno la notizia che il ragazzo risulta per l’FBI il primo sospettato dell’esplosione. Da qui ha inizio ufficialmente il frustrante calvario di Jewell, ritenuto ingiustamente un individuo psicolabile e pericoloso, nonchè un fanatico in cerca soltanto di attenzione. Clint Eastwood rimane colpito da questa vicenda e decide di raccontarcela come soltanto lui sa fare con tali fatti di cronaca, ossia con assoluta minuzia e grande umanità. Nella seconda parte del film, la ricostruzione del fatto in sè viene poi seguita dall’esplorazione dei rapporti che intercorrono tra i vari protagonisti e questo avviene con molta naturalezza senza cedere il passo ad eccessi di sentimentalismi. Perchè il cinema di Eastwood non si limita mai a riportare una vicenda nella sua fredda linearità, ma abbraccia anche quel piano intimo e profondo che rende tutti i personaggi delle sue storie più vicini a noi. Una lode speciale va agli interpreti, da Sam Rockwell, che restituisce il ritratto sincero e ironico dell’avvocato, a Kathy Bates madre dell’eroe alla gogna, arrivando infine al protagonista Paul Walter Hauser, perfetto in ogni istante nel suo ruolo. Richard Jewell è sicuramente un film molto diverso dal precedente The Mule, poichè viaggia su un binario emotivo differente, ma non per questo meno incline a coinvolgere. Certo è che, di registi come Eastwood non ce ne sono e mai ce ne saranno, pertanto questa sua impronta unica, capace di colpire il bersaglio senza sbavature resta di fatto il suo tratto principale, quello che rende i suoi film dei grandi momenti di cinema. 

 

Giada Farrace

 

 

 

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