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Pitch Trailer 2012

Lunedì 05 Dicembre 2011 18:08

scadenza del bando: 30/06/2012

il concorso, giunto alla quarta edizione, ideato e organizzato dall’associazione Seven e a partecipazione gratuita, offre agli autori indipendenti l’opportunità di promuovere, attraverso un trailer, l’idea di un film da realizzare e di presentarla ai responsabili delle principali case di produzione e distribuzione cinematografica presenti alla X edizione del Trailers FilmFest , diretto da Stefania Bianchi, che si terrà a Catania dal 26 al 29 settembre 2012. Possono partecipare al concorso i trailer della durata minima di 1’ e della durata massima di 2’50”, tratti da sceneggiature di film ancora da realizzare.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: gratis                                    

link da cui scaricare la documentazione per l'iscrizione:

http://www.rbcasting.com/eventi/2011/12/05/al-via-pitch-trailer-2012-idee-per-un-film

aperte le votazioni del TrailersFilmFest

Martedì 10 Luglio 2012 09:25

In attesa del TrailersFilmFest, giunto alla sua 10a edizione, che si terrà a Catania dal 26 al 29 settembre 2012, parte il concorso per assegnare il Premio Miglior locandina italiana della stagione cinematografica 2011/2012, iniziativa unica nel suo genere in Italia. “Un connubio basilare  - sottolinea Stefania Bianchi, direttrice del festival - quello fra trailer, protagonisti assoluti della manifestazione, e locandine, elementi sempre più imprescindibili per il lancio di un’opera cinematografica”. Il pubblico potrà votare online la locandina più originale, accattivante ed efficace dal sito ufficiale del festival, www.trailersfilmfest.com a partire da mercoledì 4 luglio 2012, scegliendo tra quindici locandine finaliste. L’art director della Miglior locandina sarà premiato in una delle serate del festival.

 
Le quindici locandine finaliste, con i rispettivi art directors che le hanno realizzate e distribuzioni sono:
 
TERRAFERMA Art director: LAURENT LUFROY  (01 DISTRIBUTION)
 
L’ULTIMO TERRESTRE Art director: FEDERICO MAURO (FANDANGO)
 
THIS MUST BE THE PLACE Art director: AGENZIA COURAMIAUD (MEDUSA)
 
I PRIMI DELLA LISTA Art director: INTERNOZERO COMUNICAZIONE (CINECITTA’ LUCE)
 
BENVENUTI AL NORD Art director: TBWA ITALIA (MEDUSA)
 
A.C.A.B.  - ALL COPS ARE BASTARDS Art director: BRIVIDO & SGANASCIA (01 DISTRIBUTION)
 
CESARE DEVE MORIRE Art director: INTERNOZERO COMUNICAZIONE (SACHER DISTRIBUZIONE)
 
LÀ-BAS Art director: CLAUDIO PATRIARCA (MINERVA PICTURES GROUP)
 
MAGNIFICA PRESENZA Art director:  EMRAH YUCEL (01 DISTRIBUTION)
 
ROMANZO DI UNA STRAGE Art director: INTERNOZERO COMUNICAZIONE (01 DISTRIBUTION)
 
DIAZ  Art director:  FEDERICO MAURO (FANDANGO)
 
SCIALLA! (STAI SERENO) Art director: STUDIO GRAFITE (01 DISTRIBUTION)
 
MALEDIMIELE Art director: FEDERICO ALBERTINI - PRISM STUDIO MILANO (MOVIMENTO FILM)
 
IL PRIMO UOMO Art director: BRIVIDO & SGANASCIA (01 DISTRIBUTION)
 
PAURA Art director: BRIVIDO & SGANASCIA (MEDUSA)
 
 
La votazione avverrà online all'indirizzo www.trailersfilmfest.com
 
Il Premio per la miglior locandina si inserisce all’interno della sezione del festival denominata Trailers Professional, dedicata ai premi e agli incontri con i professionisti del cinema, oltre che alla promozione delle idee dei più giovani. Tra le iniziative in vista della tre giorni del festival, sono state aperte le iscrizioni – con scadenza 20 settembre 2012 - per partecipare al TrailersLab, laboratorio creativo del TrailersFilmFest, che prevede il workshop “Ideare la campagna di lancio di un film”, tenuto dal direttore marketing della Fandango, Gianluca Pignataro. Obiettivo del workshop è di portare in tre giorni i partecipanti a realizzare, sotto la supervisione dei creativi di Fandango, guidati, il trailer, il manifesto e la campagna virale di un film di prossima uscita.
 
Tra gli incontri, quello con il direttore generale del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, Marcello Foti che presenterà La scuola Nazionale di Cinema e l’Omaggio ad Alberto Lardani, uno dei più grandi trailer-maker italiani scomparso qualche anno fa. Le iscrizioni al TrailersLab sono gratuite dal sito www.trailersfilmfest.com e agli iscritti verrà rilasciato un attestato. 
 
Sempre presso l’Auditorium, mercoledì 26 settembre alle ore 16:00 è previsto l’incontro su Lavorare nel cinema e fiction: a chi rivolgersi. L’importanza dell’orientamento, a cura di OSA – l’Istituto Europeo di Orientamento allo Spettacolo e Arti Visive. Nel corso dell’incontro - dopo una panoramica sui vari mestieri dello spettacolo - verranno illustrati i percorsi obbligati che un attore o “aspirante” tale deve seguire per intraprendere nel modo giusto e “maturo” questa professione: criteri di valutazione nella scelta di un corso o stage di recitazione; come promuovere al meglio la propria immagine in modo mirato, scelta dell’agenzia, il casting nel cinema, fiction e pubblicità, la figura del produttore creativo, le produzioni cinematografiche e televisive. Inoltre saranno valutate le opportunità di lavoro nei varie settori dello spettacolo.
 
 
Tutte le informazioni agli indirizzi Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e www.trailersfilmfest.com
 

NON E' MAI TROPPO CORTO

Sabato 01 Giugno 2013 15:43
Scadenza Bando: 30/9/2013
 
Sono aperte le iscrizioni a "Non è mai troppo corto", Festival dei corti underground, quarta edizione, organizzato dal Comune di
Gravina di Catania e dall'associazione culturale "Gravina Arte" e che si svolgerà a Gravina di Catania dall’11 al 13 ottobre 2013.
Anche quest’anno il miglior film riceverà un premio di 500 euro.
Novità 2013 è il contest “Oggi faccio un film” con il quale si invitano filmmaker e troupe a realizzare un cortometraggio in 58
ore rigorosamente girato a Gravina di Catania. Tutte le opere verranno proiettate la serata conclusiva di “Non è mai troppo
corto”, Festival dei corti underground, e la migliore riceverà un premio in denaro. Starting line 14 settembre 2013 ore 9,
deadline 16 settembre ore 19.
Il bando e la scheda d'iscrizione di “Non è mai troppo corto”, Festival dei corti underground, e il regolamento di “Oggi faccio un
film” sono reperibili sul sito www.comune.gravina-di-catania.ct.it.
Possono essere inoltre richiesti al profilo facebook del festival http://www.facebook.com/nonemaitroppo.corto

I fantasmi di San Berillo

Giovedì 27 Marzo 2014 22:07
Per Edoardo Morabito deve essere stata un’esperienza sorprendente rinvenire, tra i vicoli di San Berillo, quartiere popolare di Catania, le tracce di una storia sotterranea ma visibile che rimanda agli eventi recenti di una Sicilia sospesa tra mito e modernità; una storia di cui quei volti e quei corpi che aveva inizialmente indagato diventano testimoni – o narratori – indiretti, lasciando al quartiere, alle sue pietre e alle sue rovine, l’onore di divenire oggetto principale d’indagine.
Cuore artigiano e popolare della città, San Berillo, situato fra la stazione e il porto, è sempre stato un quartiere-ghetto in cui venivano confinate le marginalità socio-economiche (poveri, prostitute, transessuali, traffichini) entro l’usanza universale di mettere in quarantena gli esseri umani pericolosi di attentare al benessere e all’ordine della classe borghese. Un quartiere virale, malato, dunque, di cui rimane oggi soltanto un frammento – come a custodia di un passato ovunque dimenticato – sovrastato dalla moderna “via delle banche” che ha rimpiazzato il vecchio cuore popolare.
Immagine simbolo dei processi di modernizzazione del secondo dopoguerra, che sradicano un passato con le ruspe di un rinnovamento urbanistico che troppo spesso diventa scempio e annullamento della memoria (tanto da perdere, a tratti, la sua determinazione spazio-temporale per parlare di una storia comune ai tanti quartieri popolari della vecchia Europa), San Berillo è qualcosa di più di un pattern dei fenomeni di trasformazione urbanistica e di gentrificazione dello spazio urbano. San Berillo è il brandello di storia che ricorda l’indimenticabile spazio di concentrazione di tutte le case chiuse della città siciliana e, dopo il ‘58, quartiere a luci rosse fra i più noti del Mediterraneo, in cui si riversavano centinaia di prostitute da tutta Italia. Nel suo animo martoriato San Berillo porta ancora dentro di sé le cicatrici dell’essere stato vittima di due deportazioni: la prima, avvenuta appunto nel 1958, anno in cui la legge Merlin metteva fine alle case di tolleranza, quando il quartiere venne raso al suolo e i suoi trenta mila abitanti trasferiti forzatamente nella Nuova San Berillo; la seconda, nel 2000, quando un blitz delle forze armate mise fine alle attività erotiche del quartiere e gli abitanti furono di nuovo costretti ad abbandonare le loro case per disperdersi nei viali del lungomare.
È in questo rimpallo fra passato e presente, fra un solido bianco e nero e un colore scolorito, fra le immagini pornografiche pre-legge Merlin e i primi piani dei volti e dei corpi demodée delle superstiti, che si rintraccia l’anima di questo lungometraggio. 
Distante sia dal cinema d’autore che dalle regole linguistiche del documentario d’osservazione, “I fantasmi di San Berillo” poggia su di una struttura drammaturgica inusuale, frutto del desiderio dell’autore di dare vita ad un soggetto inanimato: “Non ho cercato di raccontare la storia di San Berillo con la linearità di una narrazione logica (perché ogni nostalgia è patetica e ogni presa di posizione un torto alla veridicità degli eventi), ma ho tentato di ascoltare le pietre, le insegne residue delle vecchie attività dismesse da decenni e ancora aggrappate ai cornicioni delle porte spesso murate; ho cercato le storie nei numeri civici senza alcuna corrispondenza, aggrappate a pareti rimaste in piedi solo per metà, seguendo i segni residui della vecchia città e lasciando che si intrecciassero fra loro, come fossero delle eco disperse fra i vicoli”.
La mente va a “Sicilia di sabbia” di Massimiliano Perrotta, al reportage giornalistico di Pasolini (“La lunga strada di sabbia” ) che lo informava, all’intervista ivi contenuta allo scrittore Domenico Trischitta che narrava lo sventramento del quartiere. Ma anche a “Le Città Invisibili” di Italo Calvino (i cui frammenti pervadono il testo filmico), alla poetica di Goliarda Sapienza, il cui fantasma percorre le strade del quartiere con la voce potente e dolente di Donatella Finocchiaro, a Vitaliano Brancati, cantore di avventure erotiche in una Sicilia censurata. Fantasmi di ieri che dialogano in uno scambio muto con i personaggi martoriati di oggi: le pochissime prostitute rimaste che attendono ancora gli sporadici avventori sull’uscio; quegli “esseri mezzo donna e mezzo uomo”, custodi di segreti inconfessabili; Franco, anziano siciliano che rimembra la giovinezza felice vissuta fra i bordelli del quartiere; Vincenzo, abbandonato da moglie e figli, rinchiuso dentro un’esistenza solitaria nel nuovo quartiere del centro storico; Orazio, che si aggira nostalgico tra i muri scrostati scorgendo in ogni pietra la forza del ricordo di un momento intenso che mai più tornerà (“Uno certe volte può sembrare nostalgico, patetico, ma quali cazzi? È la dolcezza della memoria, il sapore di certi ricordi che ti fanno venire veramente un nodo alla gola, ti riportano a quando da bambini scoprivamo i luoghi, la curiosità della vita”).
L’immaterialità del ricordo si scontra con la fotografia realistica di una ferita ancora aperta nel volto della città siciliana, con la materialità di quei giochi politici che hanno pianificato lo smantellamento della vita del quartiere e la correlata costruzione di un abitato per l’accoglienza dei “deportati di San Berillo”: l’ISTICA (Istituto Immobiliare di Catania) e il piano Brusa (dal nome dell’architetto che lo realizzò), appoggiati dalla DC e lautamente finanziati da Stato, Regione, Banca Vaticana, ed altri. Infine la recente riqualificazione dell’area prima affidata alla supervisione architettonica di Massimiliano Fuksas, poi sostituito da Mario Cucinella. Come se i nomi importanti potessero, in qualche modo, restituire il chiacchiericcio e la vitalità di uno spazio ormai perduto, vittima del bigottismo e del progresso, quando invece un altro mondo, un’altra architettura sociale, hanno sostituto le rovine di uno spazio che non c’è più, trasfigurato in una meta-città descritta dalle parole di Goliarda Sapienza: “Le vecchie cartoline non rappresentano questa città com’era, ma un’altra città che per caso aveva lo stesso nome di questa”
Miglior documentario al Torino Film Festival del 2013, “I Fantasmi di San Berillo” ci ricorda quanto è viva la memoria e quanto è forte quel cinéma du réel italiano consacrato da TIR e SACRO GRA.
 
Elisa Fiorucci

Non e' mai troppo corto

Giovedì 27 Marzo 2014 23:09
Scadenza Bando: 31 luglio 2014
 
“Non è mai troppo corto” si svolgerà dal 10 al 12 ottobre 2014 a Gravina di Catania. Il concorso è aperto a cortometraggi nazionali e internazionali, inediti oppure editi o anche già selezionati in altri festival. E’ ammesso qualsiasi genere di una durata non può superiore ai 20 minuti.
Il miglior film si aggiudicherà un premio di 500 euro. Le opere potranno essere inviate entro e non oltre il 31 luglio 2014 (farà fede il timbro postale), in formato dvd pal, insieme con la scheda di iscrizione compilata e firmata all’indirizzo: Associazione “Gravina Arte”, Via Del Carabiniere, 1 – 95030 Gravina di Catania (CT).
Il bando completo e la scheda di iscrizione di “Non è mai troppo corto” Festival dei corti underground possono essere scaricati dal sito del comune di Gravina di Catania: www.comune.gravina-di-catania.ct.it.