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Black Square. Intervista a Rosaria Petti

Venerdì 31 Gennaio 2020 13:01
È da poco in libreria, per Giulio Perrone Editore,  Black Square. La fuga del giovane Holden di Maria Rosaria Petti. Una storia originale che spazia attraverso mondi paralleli, reali e immaginari, lungo la scia di epoche diverse, incontrando personaggi famosi dei quali il destino viene riscritto riscattandoli. Abbiamo incontrato l'autrice che ci ha parlato di questo interessante romanzo, il suo quinto lavoro narrativo. 
 
 
 
 
Questo è il tuo quinto romanzo, sei un’autrice prolifica, cosa significa per te scrivere? 
Da quando ho memoria ho sentito il bisogno di raccontare storie. Era la mia panacea contro tutte le paure. All’inizio le disegnavo soltanto, poi ho cominciato a scrivere. La rappresentazione della realtà mi sembrava migliore della realtà stessa. 
 
Nel libro cerchi di immedesimarti in alcuni protagonisti della letteratura mondiale Anna Frank, Holden Caufield, ma c’è un protagonista o una protagonista della letteratura in cui ti ritrovi maggiormente, quale e per quale motivo? O chi avresti voluto essere e perché?
In realtà ho cercato di imparare la lingua di Holden e di Anna e di vedere il mondo con i loro occhi. E’ stato un atto d’amore nel quale ci siamo cambiati a vicenda.
Avrei voluto essere Jo di ‘Piccole donne’, ma anche Jane Eyre, Anna Karenina e Sofia la moglie ombra di Tolstoj, perché mi sembra che nei romanzi di questo grande scrittore ci sia anche la sua mano e la sua testa.
 
 
 
Black Square è un quadro magico, una sorta di portale dimensionale attraversando il quale ha luogo una necessaria trasformazione, una nascita a nuova vita. In questa idea ho visto un po’ il passaggio che David Cronenberg fa in particolar modo in “Videodrome”. Anche lì il concetto di attraversamento era fondamentale, qui è un quadro nero, lì uno schermo televisivo che tutto ingoia. Si può parlare di metatesto nel tuo libro, è quindi una grande riflessione sulla letteratura?
Black Square è stato concepito da Malevic come un sipario dell’arte figurativa e un accesso dal quale  si può fermare la Storia e da dove si può farla ripartire.
I personaggi letterari del mio romanzo si trovano a un certo punto fuori dalle loro pagine, che rimangono bianche  e l’assenza di questi testi dal panorama letterario mondiale farà sentire per la prima volta tutto il vulnus di una perdita insopportabile. Allora ho immaginato che ‘Black Square’ fosse l’“ interruttore” per  riportarli a casa.
Nel mio immaginario i personaggi letterari  soffrono di solitudine perché vivono dell’interscambio con i lettori, e oggi, che nessuno legge, sono rimasti al buio. 
 
Si sente una forte influenza del cinema, sia da un punto di vista di scrittura (sembra infatti molto vicino ad un soggetto di un film), sia perché lo citi espressamente, riproponendo dei momenti chiave di alcune pellicole emblematiche. Che tipo di nesso c’è per te tra cinema e letteratura?
Il cinema e la letteratura sono una meravigliosa invenzione escogitata dall’uomo per allargarsi la vita e sono divise da un filo sottile. Ma se un libro esige una compensazione immaginaria per definire lo spessore e il paesaggio delle sue pagine, il cinema richiede immedesimazione ed empatia. Entrambi però offrono la possibilità di cancellare la realtà. 
Ho scritto questo romanzo come una sceneggiatura perché i singoli gesti dei miei personaggi lasciassero indovinare i loro pensieri.
 
Interessante è il concetto di tempo, ci sono ad esempio grandi salti temporali anche di epoche tra i protagonisti della storia e ciò che fanno, l’ambiente in cui si trovano a muoversi, i riferimenti (cinematografici ad esempio) di cui parlano. Come mai hai voluto imprimere questa particolare connotazione al racconto?
Il tempo è la grande illusione che ci governa e solo il presente è reale. Ma il passato e il futuro condizionano tutte le nostre scelte. I nostri pensieri non hanno una trama sequenziale ma fanno salti temporali che ci costringono a schivare ostacoli e salite impervie, eppure tutti insieme i nostri pensieri sono la nostra storia. Continuiamo ad ammazzarlo il tempo, per noia, per svago, per riempire dei buchi, senza renderci conto che è il nostro unico patrimonio. Non riesco a concepire una storia che non scorra su due binari paralleli perché le storie migliori si accompagnano sempre ad altre.
 
Hai un po’ riscritto la vita di questi personaggi, in una sorta di revisionismo letterario, un po’ quello che ultimamente, soprattutto dopo C’era una volta ad Hollywood, si attribuisce a Tarantino, anche tu li hai voluti vendicare a tuo modo? 
Tarantino ha cercato di riscattare gli orrori di un destino e  anch’io ho voluto riscattare il destino dei miei personaggi, regalandogli un’altra possibilità e un futuro ai loro sogni infranti.
 
Anna Frank è l’esempio di infanzia che ha resistito attraverso vivacità, intelligenza e immaginazione agli orrori di un tragico periodo storico, divenendo immortale. Sei molto legata alla tua idea d’infanzia? 
Anna Frank non voleva diventare immortale, voleva solo essere felice e crescere. Il suo diario è il mio diario di adolescente. La sua infanzia la mia infanzia normale. A un certo punto ho pensato che fosse venuta  a cercarmi per avere un finale diverso e che io, diventata scrittrice, potevo essere l’adulta che lei sognava di diventare. 
 
Perché è fondamentale il bisogno di uscire da confini già scritti?
Per essere sicuri di aver contribuito a stendere la trama della nostra storia e di non essere il Personaggio di un libro già scritto da un altro.
 
 
Redazione 

Black Square. La fuga del giovane Holden

Mercoledì 20 Novembre 2019 15:35
Venerdì 22 novembre, alle ore 18, presso la Libreria Eli di Roma, in viale Somalia, 50/A, verrà presentato al pubblico Black Square. La fuga del giovane Holden, quinto romanzo della scrittrice Maria Rosaria Petti, uscito il 15 novembre per L’Erudita – Gruppo Giulio Perrone Editore.
 
L’incontro, moderato da Simona Sala (Vicedirettore Tg1 RAI), vedrà la partecipazione di Sergio Bonetti (docente universitario), Aldo Di Russo (regista) e sarà arricchito dalle letture di alcuni estratti del romanzo dell’attrice Paola Sambo.
 
 
…New York è terribile quando qualcuno ride per la strada la sera tardi. Si sente a km di distanza e ti fa sentire solo…(J.D.Salinger)
 
Black Square è la storia di una inverosimile evasione, tra Roma, New York, Amsterdam e San Pietroburgo, in un equilibrio incerto tra persone e personaggi. Pietro Maltese, protagonista accompagnato dalla figlia che non sapeva di avere, farà i conti con il proprio passato e con gli intricati percorsi dell’esistenza. All’Hermitage intanto una donna scompare in modo misterioso sotto gli occhi di tutti, mentre due illustri personaggi letterari, Holden Caulfield ed Anne Frank, evasi dalle pagine dei loro libri e in cerca di una vita vera, viaggeranno con Pietro da una dimensione all’altra, attraverso un enigmatico quadro: Black Square di K. Malevich. Questa fuga scatenerà l’Interpol in una serrata caccia ai fuggitivi per riportare tutto all’ordine precostituito, ma niente è come sembra e nulla sarà più come prima…
 
 
Un romanzo dai forti richiami cinematografici, in cui oltre i toni evocativi sono presenti in modo preponderante citazioni che vanno da Forrest Gump a La 25esima ora
Con uno stile deciso e raffinato, l’autrice ci conduce in un racconto paradossale della realtà, illuminando, nell’incredibile viaggio, i molti angoli nascosti della complessità umana.
 
 
Maria Rosaria Petti è nata a Napoli e vive a Roma. Soggettista per una società di comunicazione audiovisiva (con la quale nel 1993 vince il Premio Speciale della Giuria all’AMI Award di New Orleans per il miglior film industriale), nel 1996 ha pubblicato per la Shakespeare and Company il suo primo romanzo Luci del Nord. Per Rubbettino – Iride ha pubblicato i romanzi Titoli di coda (2008), L’ultimo viaggio di Sofia (2012) e Il Filo di Marianna (2015).
A novembre 2019 esce per L’Erudita – Gruppo Giulio Perrone Editore Black Square. La fuga del giovane Holden.
 
Di seguito i canali social dell'autrice