Fuoritraccia

Newsletter

Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Home » Full Screen » Visualizza articoli per tag: Rich Moore
A+ R A-
Visualizza articoli per tag: Rich Moore

Zootropolis

Mercoledì 24 Febbraio 2016 09:39
Criminalità organizzata, intrighi di potere, sostanze stupefacenti, no non state leggendo la recensione di una nuova serie di Breaking Bad, questi sono solo una parte dei pericoli che dovrà affrontare la coniglietta poliziotto Judy Hopps protagonista di Zootropolis, il nuovo film d’animazione digitale di casa Disney. In un mondo ideale, popolato da soli animali (antropomorfi), dove carnivori ed erbivori vivono in armonia e i diritti sono uguali per tutti, Judy sfida le convenzioni e, nonostante sia la prima della sua specie, coltiva il suo sogno di diventare una garante della legge partendo dalla campagna sogna Zootropoils, la capitale dove tutto è possibile. Giunta finalmente nella metropoli Il suo carattere e il suo sudato distintivo sembrano non compensare le sue dimensioni ridotte: i suoi colleghi sono grandi e grossi, il suo capo, il capitano Bogo, è un bisbetico Bufalo che le affida la mansione di ausiliario del traffico, la sua vita sembra meno eccitante di quello che si auspicava fino all’incontro con la volpe scapestrata Nick Wilde (secondo gli antichi pregiudizi di suo padre, il suo “nemico naturale”), il “Robin Hood” che le sconvolgerà la vita. La trama si infittisce: sparizioni, misteri, mafia, casi irrisolti sotto trame ben studiate degne di un adulto poliziesco (strizza l’occhio a “48 Ore” e molti altri film di genere) a misura di bambino. I registi Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush (dietro alla regia rispettivamente di “Rapunzel”, “Ralph Spaccatutto” e “Big Hero 6”) sfruttano con intelligenza i temi più attuali di sempre. La favola spiega con delicatezza come nascono i pregiudizi, come la discriminazione e la strumentalizzazione dei media possano minacciare l’utopia di una società ideale (Zootopia è il titolo originale della pellicola) e fa capire l’importanza di permettere gli stessi diritti a tutti. Gli autori hanno visibilmente studiato ogni dettaglio. Ogni animale metafora del mondo umano trova il suo posto nella gerarchia sociale, il leone è sindaco, i criceti sono ordinatissimi impiegati, i topi fanno i muratori, le gazelle le pop star e così via… Vi lascio immaginare a quale specie sia stata affidata la burocrazia all’interno degli sportelli della motorizzazione. Esilarante. La città è una sapiente fusione di monumenti di tutto il mondo (ci hanno svelato i registi in visita a Roma per la promozione del film). Se in “Big Hero 6”, la città di San Fransokyo era una commistione facile da riconoscere, a Zootropolis ci sono monumenti che ricordano Parigi, Firenze, Tokyo, Shangai, New York, il Bronx e una miriade di altre combinazioni da scoprire. La colonna sonora di Michael Giacchino è un mix di pop culture che prende in prestito note da Elvis Presley e arriva alla collaborazione con Shakira che è già in classifica con Try Everything. Un thriller alla portata di tutti forse il primo che molti bambini vedranno, condito di amicizie improbabili e valori sociali, raro nella sua categoria. 
 
Francesca Tulli

Ralph Spacca Internet

Venerdì 04 Gennaio 2019 12:55
Viviamo in un mondo dove le persone si “incontrano in chat” “comprano su Amazon” e si “perdono su Google” non c’è da stupirsi che Phil Johnston e Rich Moore, premiati registi dello studio di animazione 3D della Disney abbiano deciso di ambientare il seguito di Ralph Spaccatutto (2012) “su internet” immaginata come una enorme metropoli “reale” dove dati e persone scambiano interazioni di ogni genere. I protagonisti visti già dal primo film, sono i personaggi dei videogames Arcade di una vecchia sala giochi, che a chiusura si incontrano in un limbo dove tutti possono avere la loro piena libertà. Ralph è un ragazzone dolce e buono, nonostante il suo compito sia spaccare i muri di pixel nel gioco di Aggiustatutto Felix (un muratore mingherlino sempre allegro) Vanellope von Shweetz peperina e vivace è la migliore pilota di corse su Candy Rush, un simulatore dove i tracciati sono fatti di zucchero e caramelle. I due sono amici per la vita. Il gioco della piccola rischia di essere smantellato, per via del manubrio rotto accidentalmente, “dall’alto” ricevono l’informazione vincente; l’unica speranza è di riuscire a vincerlo su “eBay” per questo senza perdersi d’animo e senza neanche avere la minima idea di cosa sia “eBay” Ralph e Vanellope decidono di entrare nel web e davanti a loro si estende un vero e proprio mondo di possibilità incredibili, dove però si annida anche il pericolo, finiscono nei guai quando si mettono contro la banda di Shank, la bellissima protagonista di un gioco di corse online dove tutto è permesso. Lo scenario è incredibile, durate la loro visita in Italia per la conferenza stampa, abbiamo chiesto ai due registi come fossero arrivati a tanto, ci hanno raccontato che dietro alla costruzione di questo mondo gli animatori hanno preso a riferimento le mappe delle capitali più antiche, considerando internet come una città stratificata come Roma, Vienna e Istanbul, dove il moderno convive con la storia. Non c’è da stupirsi che a dare informazioni per Google ci sia un omino con il Tocco in testa che si occupa di fare “le ricerche” e che banner pubblicitari e spam siano omini verdi e mostriciattoli, uno di loro, J.P. Spamley è per ironia, nella versione italiana, doppiato da Salvatore Aranzulla, il genio informatico che ha scritto un blog per aiutare gli utenti a trovare sempre una soluzione ai propri problemi. Un altro fenomeno che viene messo in luce è quello di YouTube, una vera e propria rete streaming dove il pubblico fa critiche spietate, senza immaginare cosa ci sia dietro alla faccia del protagonista di un video virale. Ricco di citazioni di ogni tipo, Disney non poteva esimersi da far comparire le proprie star per eccellenza, le principesse in un cameo memorabile, la responsabilità degli autori è stata quella di farle comparire tutte il giusto tempo, è stato a detta dei registi, come dover far incontra nella stessa stanza Marilyn Monroe, Judy Garland e Anita Ekberg, e ci sono riusciti: come ci si aspetta dalle dive rubano la scena. Ralph è in definitiva uno specchio perfetto della “realtà virtuale” in cui tutti, grandi e piccini possono ritrovarsi, dove i sentimenti restano reali. 
 
Francesca Tulli