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La sala professori

Giovedì 29 Febbraio 2024 08:56
La protagonista Carla Nowak è una brava insegnante. Appassionata del suo lavoro, dolce ma severa, è una guida per i suoi studenti che la assecondano anche in quei rituali decisamente un pò infantili ma che contribuiscono a ridurre le distanze e a rendere il clima in classe più disteso e sereno.
Tutto precipita quando anche lei cede al clima di caccia alle streghe che si respira all’interno della scuola a causa di strani e ripetuti furti di denaro che avvengono e per i quali non si capisce come si possa individuare il colpevole affinché cessi il malcontento.
Per arrivare più velocemente alla verità ma soprattutto per far decadere i sospetti che coinvolgono anche un suo alunno questa dolce e comprensiva maestra decide, di sua iniziativa personale, di lasciare nella sala professori che docenti e personale amministrativo frequentano un portafogli all’interno della tasca della giacca posizionandola sulla sedia di fronte alla webcam del suo laptop aperto sulla scrivania.
Questa semplice intuizione porta subito allo scoperto il presunto colpevole e il sospetto diventa, nel giro di poco tempo, accusa diretta e sentenza lapidaria.
Eppure un caso così elementare e così facile da individuare non è altrettanto semplice da liquidare e gestire senza conseguenze e strascichi anche pesanti.
La presunta ladra è anche la madre di uno degli alunni della professoressa che è anche il più dotato e intelligente del gruppo classe. Da questo momento la regia è brava e attenta a svelare anche i minimi cambi di relazione, ad indagare nella psicologia di tutti i personaggi coinvolti con grande profondità, a scavare nelle emozioni e nei pensieri che accompagnano i gesti e muovono i comportamenti che mutano con il mutare degli eventi.
Ci sono vari piani di relazioni, intrecci delicati e tutti sono ben esplorati. La professoressa e i colleghi, la professoressa e la preside, la professoressa e i genitori degli alunni ma soprattutto questi ultimi tra di loro e nei suoi confronti.
Un film che affronta piani diversi, racconta dell’educazione, quella impartita, quella ricevuta, di quello che è 
giusto e sbagliato, di ciò che è bene e male, di scuola che non è solo mero trasferimento di saperi ma soprattutto luogo deputato per apprendere un modo corretto di comportarsi e di stare nel mondo.
Un film molto intimista dove c’è poca azione e tutto quel poco che avviene è fortemente strumentale a mostrare come un modo sbagliato di agire può finire per compromettere tutto il buono e il bello che si è con tanta fatica e dedizione saputo costruire. La fiducia e l’armonia si può repentinamente tramutare in ricatto e sospetto contribuendo a trascinare nel baratro vite intere.
 
Virna Castiglioni