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Visualizza articoli per tag: François Cluzet

Un momento di follia di Jean-François Richet (Nemico Pubblico), remake dell’omonimo film del 1977 di Claude Berri, tratta con onestà e ironia un tema attuale e dibattuto: la relazione tra l'intraprendente diciassettenne Louna (Lola Le Lann) e il cinquantenne divorziato e amico di famiglia Laurent (Vincent Cassel). Senza peli sulla lingua, l’attore protagonista, durante la promozione del film (nelle sale italiane dal 24 marzo), non sfuggendo soprattutto alle domande personali, ci ha raccontato il suo punto di vista riguardo alla questione. 

 
 
Con un italiano fluente commisto al francese e un’espressione di sfida, carico di una disarmante sincerità posiziona il vero punto nodale del film, il vero tema “scabroso” della vicenda, nel tradimento della fiducia da parte di Laurent nei confronti del migliore amico e padre della giovane, interpretato da François Cluzet. Infatti per Cassel la rottura di una bella amicizia, appare come l'elemento compromettente della storia, facendo diventare marginale la questione della grande differenza d'età nei rapporti di coppia. “Le ragazze di 17 e 18 anni ci provano con me” ha continuato ridendo “è perfettamente normale”. In questa versione Louna ha 17 anni e mezzo ed è interpretata da una 18enne e questo particolare, che sembra lieve, per Cassel e il regista è invece stata una scelta ben ragionata: era importante trovare un'età che mettesse pace tra i moralisti mantenendo il senso della storia originale, se Louna fosse stata più giovane avrebbe creato discussioni ma “non avrebbe scandalizzato il produttore” ha puntualizzato ancora l'attore. 
“Cosa faresti tu al posto del protagonista?” a questa domanda si sbottona  “ le donne sono in generale più mature degli uomini, controllano la creazione. Noi siamo sterili. Siamo ancora come bambini a cinquant’anni.” e continua assicurando “La figlia di un mio amico nemmeno la guardo. O almeno, ci provo.”  
“Cosa faresti se tua figlia uscisse con un cinquantenne?” “Non lo so, non vorrei reagire come il padre (vendicativo) del film”.
 L’attore ha continuato spiegando perché crede che non ci sia nulla di male se un uomo di cinquantanni va con una donna più giovane sottolineando “il contrario invece sarebbe più inappropriato per una questione fisiologica: potrebbe rappresentare un problema nel caso di una gravidanza”. Il regista ha evidenziato che a tirare le fila della relazione c’è proprio la cocciutaggine della ragazza, è lei che tiene “placcato” Laurent perché “a diciassette anni una donna sa perfettamente cosa vuole ed è inarrestabile” ha continuato Cassel sentendo già come la discussione poteva facilmente essere fraintesa. Aveva premesso che “in questo mondo di moralisti ad oggi non si può più esprimere un pensiero su nulla, non si può più parlare di nulla né di diversità né tantomeno di sesso (o come lo ha pronunciato lui “sexsò!”) “Perché ogni frase può essere estrapolata da un contesto e strumentalizzata all’interno di un articolo vacuo e inutile”. 
Non è mancato un riferimento ad un altro remake del film ad opera degli americani “Non l’ho visto” ha dichiarato il regista, “non ci interessava, lo abbiamo rifatto ancora perché volevamo! chissenefrega” ha continuato Cassel e poi “era brutto” come è stato fatto notare all’attore che ha confessato “ecco sì, non volevo dirlo”. Non sono mancate le lodi alla partner “Penso che vedere un’attrice emergere sia molto più importante che vedere un personaggio famoso e professionista che lavora da anni e cazzate varie! Lei ha insegnato qualcosa a me. In “Partisan” del 2015 ho lavorato solo con donne e bambini persone comuni che non sono davvero del mestiere e mi sono reso conto che sapevano fare cose che un professionista non sa fare.” Vincent Cassel con ironia e leggerezza ha dimostrato la sua onestà e noi, in questo, lo abbiamo apprezzato. 
 
Francesca Tulli